Una settimana in Giordania

Abbiamo visitato Petra sei anni fa e siamo rimasti così affascinati che ci siamo riproposti di ritornare per visitare la Giordania.
E così decidiamo di partire per questa settimana di tour organizzato da Newmillennium. Arriviamo all'aeroporto di Aqaba alle tre di notte. Il clima non è mite...è dicembre e l'escursione notturna è notevole. Ci troviamo tutti i partecipanti al tour e saliamo sul pullman.Ad accoglierci c'è il nostro accompagnatore Joseph, che parla molto bene italiano e ci illustra subito la nostra destinazione. Ognuno di noi ha nelle mani un programma diverso (mah!) e comunque assonnati ed infreddoliti ci dirigiamo al Wadi Rum il deserto più famoso della Giordania. Quindi questo inizio di tour ci lascia un po' perplessi ma non completamente impreparati visto che il programma non era mai stato chiaro fin dall'inizio... Arriviamo al Wadi Rum che è ancora buio fitto e saliamo su dei pick up per dirigerci al campo tendato beduino. I posti al chiuso sono solo quattro, quindi gli altri si devono accomodare di dietro nel cassone, allo scoperto, sulle panche.Il campo tendato è molto bello, ben organizzato e vediamo come un miraggio un bel braciere dentro la tenda dove ci aspetta anche una bella colazione tipica con tè e caffè bollenti. Rinfrancati da questa sosta e dalle belle prime foto che scattiamo all'alba nel deserto, continuiamo il giro assistiti dalle spiegazioni della guida. A mano a mano che cresce il sole, il deserto comincia a prendere colori dorati ed affascinanti. Le rocce si colorano e sembra di essere ritornati ai tempi di Lawrence d'Arabia. Eggià, perchè fu proprio lui che liberò la Giordania dall'egemonia ottomana. Facciamo proprio un bel giro: il paesaggio è splendido, le soste col tè caldo aiutano e proseguiamo con il pullman per piccola Petra (della quale non ne eravamo a conoscenza). Piccola Petra in sostanza era un caravanserraglio ben organizzato pronto ad accogliere i commercianti che passavano di qui carichi di merci. Riposo e ristoro per loro e gli animali al seguito. Anche se questo luogo non ha niente a che fare con Petra che è qui a pochi km di distanza, con le sue “stanze”, le cisterne per la raccolta dell'acqua e tutto il sistema organizzativo per accogliere i carovanieri, non ci delude anzi ci affascina. Finalmente è ora di pranzo e ci facciamo prendere ben volentieri dalle prelibatezze giordane: hummus, salse alle melanzane, pane appena sfornato....E' giunta l'ora di riposarsi e noi alloggiamo all'Amra Palace nel paesino di Petra nella Wadi Musa (la valle di Mosè). Ci troviamo a dieci minuti di auto dall'inizio del sentiero che porta al Siq. L'hotel è vecchiotto ma sostanzialmente confortevole: un bel letto comodo, buono il cibo e una spa a disposizione.
Secondo giorno: oggi è “the great day”...si visita Petra! Partiamo alle 8:30 dalla biglietteria (l'ingresso costa 50€) lungo questo percorso di 500mt che ci conduce all'inizio del Siq. Il Siq è questo lungo canyon naturale di 1600mt che conduce al monumento più famoso di Petra: il Tesoro o El Khasneh. Le pareti di questa gola sono impressionanti per i colori che assumono a seconda della luce che le illumina e per l'altezza che in alcuni punti arriva ad 80mt. La larghezza è variabile, il punto più stretto è di circa 3mt. Lungo il percorso poi troviamo scavate nella roccia delle nicchie votive, segno questo che il Siq era un luogo sacro per il popolo dei nabatei. La passeggiata è molto piacevole e senza accorgerci arriviamo alla meraviglia delle meraviglie: si vede il Tesoro sullo sfondo e le foto impazzano!.Si rimane abbagliati di fronte a tanta magnificenza ed arte. Questa facciata è completamente scolpita nella roccia ed è tutto un susseguirsi di capitelli, colonne, animali, figure divine greche ed egiziane, una commistione di stili in questa splendida arenaria rosa. Questo splendida opera era un monumento funebre poiché al suo interno (ora non più visitabile) sono contenuti resti di sepolcri. La città prosegue con queste splendide facciate intagliate nella roccia.I Nabatei più ricchi potevano permettersi il lusso di comprare un facciata grande e decorarla in modo sfarzoso. Il sito è veramente molto grande e servirebbero giorni per visitarlo a fondo, ma anche in una sola giornata si può fare il pieno di bellezza. Lungo il percorso si incontrano splendidi resti romani, un bel colonnato ed un tempio. Fin dove arriva lo sguardo si vede roccia intagliata ovunque e vien voglia di salire per vedere tutto! Consiglio di tenere le forze per la salita al Monastero, più di 800 scalini per ammirare un'altra facciata simile al Tesoro, più grande ma meno decorata. L'impatto quassù è di una bellezza unica. Il panorama ti avvolge e ti coinvolge. Un buon tè alla menta seduti ad ammirare il Monastero è quello che ci vuole.

Terzo giorno: si parte per visitare la fortezza di Karak,costruita dai crociati in posizione strategica. Appollaiata sulla collina a circa 800mt dal livello del mare, è praticamente inespugnabile. La costruzione è veramente grande:vi si accede tramite un ponte levatoio e dall'alto si domina la valle. L'interno è spoglio e neanche ben tenuto. La difficoltà maggiore è entrare ed uscire da questa cittadina con un pullman. Le stradine sono strette ed i giordani parcheggiano come capita...Usciti da questo caos ci dirigiamo sul Monte Nebo che si trova sempre ad una altezza di circa 800mt sul livello del mare. Da quassù la vista è splendida: in pratica abbiamo davanti la Terra Santa e nei giorni nitidi si riesce a vedere Gerusalemme. La collina è di proprietà dei francescani che qui hanno allestito un memoriale a Mose'. Il profeta infatti, secondo le scritture, sarebbe stato sepolto qui ma nessuno ha ancora scoperto il sepolcro. Il tour prosegue per Madaba dove si trova la famosa chiesa cristiano-ortodossa di S.Giorgio. La chiesa è già bella di per sé e in più è stato scoperto al suo interno sotto il pavimento un ricco mosaico che è stato chiamato “la mappa della terra santa”: cioè tutti i luoghi in cui Cristo è passato. Si arriva ad Amman e noi alloggiamo all'hotel Al Waleed in pieno centro. Amman è una città popolosa, con belle zone moderne ed il traffico è da capitale. Il nostro hotel a parte la posizione non ha nient'altro. Bello vecchiotto e sporchino, ha un ristorante che è una comica. Se arrivi tardi al buffet (19:30) dopo un'orda di russi non c'è più nulla da mangiare ed il personale non rimpiazza per gli ospiti che ancora devono cenare. Anche la colazione è degna di nota: sui tavoli ci sono ancora i resti della cena, il cibo è scarso ed i camerieri sono veramente scontrosi. Quarto giorno: visita della fortezza di Ajloun (a1040 mt di altezza slm) fatta costruire dal famoso Saladino per controllare e sconfiggere l'avanzata dei crociati che provenivano dal Sud. Questa fortezza o castello è molto meglio conservata rispetto a quella di Karak e la vista è mozzafiato. Si vedono: il Mar Morto, il Libano e la Terra Promessa. Sembra di essere al centro di tutto e forse lo siamo...Si prosegue per Jerash l'antica Gerasa. Entriamo ed ammiriamo l'enorme arco costruito in onore di Adriano. Si percepiscono subito la grandezza e l'importanza di questa città fondata dai greci e portata alla magnificenza dai romani. L'ippodromo, il colonnato ovale (foro) simile a quello di p.zza S.Pietro, il teatro, il tempio di Diana...insomma è un susseguirsi (inaspettato) di bellezza dell'arte romana. Qui è tutto molto ben conservato anche perchè abbandonata e parzialmente distrutta dai terremoti, rimase sepolta nel terreno fino al 1800 circa quando cominciarono gli scavi per riportarla alla luce. Tanto di questa grande città deve essere ancora disseppellito ma mancano come sempre i fondi per farlo.
Quinto giorno: destinazione Mar Morto. Da Amman ci si impiega quasi un'ora per arrivare in questa depressione che si trova a 400mt sotto il livello del mare. La temperatura qui è più dolce e pur essendo in dicembre facciamo un bel bagnetto e ci riscaldiamo al sole. L'acqua è talmente salata che raccomandano vivamente di non far saltare schizzi in occhi e bocca! Questo “mare” scende di 40cm l'anno poiche' il corso del Giordano che lo alimentava è stato deviato da Israele. Il bagno comunque è veramente rigenarante: l'acqua sembra oleosa sulla pelle ed ha un piacevole effetto drenante. Noi alloggiamo al Dead Sea Spa che ha un bel centro specializzato nella cura delle malattie della pelle. Questo hotel è veramente grande e ben organizzato. Le stanze sono comode e spaziose ed il buffet fa impazzire: a cena c'erano “solo” 16 tipi di dolci diversi!
Sesto giorno: ci godiamo la mattina ancora al sole ed in acqua ed a mezzogiorno ripartiamo in direzione Aqaba. Ci vorranno circa 4 ore di viaggio e sinceramente, più riposati e con il clima più piacevole, ci godiamo questo bel panorama fra deserto e belle coltivazioni. Ci riportano alla situazione attuale le tante tende bianche con la scritta UNHCR che accolgono i profughi siriani che sono scappati dalla loro terra. Ci sistemiamo ad Aqaba all'hotel Aquavista in zona centrale. Qui abbiamo addirittura un bel salotto dove disporre tutte le nostre cose. Usciamo subito fuori per vedere la città. Aqaba è prettamente turistica ed è ricca di negozi, ristoranti, locali, l'ideale per fare shopping. Ci godiamo una bella passeggiata sul lungomare affollato di locali e qualche turista. Siamo nel golfo di Aqaba e sull'altra sponda si vedono bene le costruzioni di Eilat, la città più a sud di Israele. Settimo giorno: decidiamo di usufruire della navetta gratuita messa a disposizione dall'hotel per goderci una bella giornata di mare. In pratica ti portano in questa struttura attrezzata di piscine, ombrelloni, lettini, comodi e puliti spogliatoi,bar, ristorante...insomma tutti i comfort per il turista. L'ingresso al Berenice beach club costa 7,5 dinari a testa. Relax totale e si pùò fare un discreto bagnetto. Al ristorante si mangia bene ed il personale è gentile ed efficiente. Consigliamo vivamente un tour in Giordania. Il paese ha molto da offrire e si gira in tutta tranquillità. Assalamu alaikum!!!

 

 

 

 

 

 

Ultima modifica il Martedì, 21 Aprile 2015 21:30
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Deborah & Angelo, classe’80, romani, compagni di vita e di viaggio, abbiamo l’Africa nel cuore ma in Asia ci sentiamo a casa. Amiamo i viaggi “zaino in spalla”,  lo street food in giro per il mondo e catturare attimi con ogni strumento che la tecnologia mette a disposizione. Abbiamo creato Appuntidiviaggio.net nel 2005 dopo un viaggio nell'isola di Bali, dal quale siamo tornati letteralmente affetti dalla sindrome di wanderlust e da allora continuiamo a raccogliere e condividere qui  le nostre esperienze di viaggio.

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