Malaysia
29 Ago
2004

Anche quest’anno si parte, destinazione Malesia. I preparativi del viaggio come al solito iniziano mesi prima, esattamente verso novembre inizio ad informarmi sui vari itinerari possibili, alloggi, mezzi di trasporto e relativi costi

per calcolare il budget, consultando come al solito internet. Dopo pochi giorni una cosa era certa, la nostra settimana al mare l’avremmo trascorsa alle Perhentian Island , grazie ai commenti positivi lasciati da chi c’era stato e alle stupende foto che si trovano su svariati siti. 


Il 29-08-04 alle 17:45 partiamo da Roma con volo Emirates.


Apro una piccola parentesi sulla compagnia aerea per dire che è stato un volo piacevolissimo in totale comodità, con assoluta gentilezza del personale e un buon livello di qualità del cibo, tutto questo accompagnato da un notevole risparmio sul costo del biglietto aereo rispetto ad altre compagnie. (costo del biglietto 630 €) Piccolo scalo a Dubai negli Emirati Arabi. Aeroporto grande, molto eccentrico e sfavillante, pieno di luci, palme e lusso ovunque.  Alle 03:10 si riparte per KL con arrivo a destinazione alle 14:15.
L’aeroporto di KL dista circa 70 Km dal centro città, che può essere raggiunto con diversi mezzi, più o meno veloci, ma sicuramente il più economico rimane il bus. Basta comprare il biglietto all’ufficio Airport Coach e seguire i cartelli per il bus station, il comodissimo pulman per soli 15 RM, una volta pieno, vi porterà ad una stazione del centro e da qui, in base all’hotel scelto, verrete messi su mini bus di nove posti e portati a destinazione. Noi i mezzi di trasporto per/da l’aeroporto li abbiamo provati tutti. Appena arrivati (non eravamo a conoscenza dell’autobus privato) abbiamo preso il treno veloce che con 30 minuti e 35 RM a testa vi porta alla stazione centrale di KL (KLS) e da qui abbiamo preso un taxi fino all’hotel (10 RM la corsa). Se non volete prendere il taxi, ci sono anche gli autobus o la metro. L’hotel scelto è lo Swiss Inn sito in Chinatown.
L’hotel è un tre stelle molto curato e l’unico, forse insieme al Chinatown Inn, ad essere degno di questo nome, perlomeno in questo quartiere.
Però se non ricordo male, una buona impressione, anche se solo dall’esterno, me l’ha fatta l’hotel Malaya che si trova sulla Jalan Hang Lekir, uscendo dalla Jalan Petaling a sinistra. L’hotel è visibile anche perché al piano terra dispone di un ristorante/caffetteria aperto 24 su 24 abbastanza grande.Noi non avevamo prenotato nulla dall’Italia, e quando siamo arrivati allo Swiss Inn c’era un’offerta di 4 notti in camera doppia, colazione, 2 cene e 2 ore internet a 510 RM (a camera).
NOTA: Attenzione alla planet, il loro giudizio sugli alberghi è, a mio avviso, troppo elevato. Mi spiego certi alberghi che la planet descrive come accoglienti a gestione familiare sono delle vere topaie!!! Lo Swiss Inn si affaccia proprio sulla Jalan Petaling che è la via principale di chinatown dove viene allestito un mercato che entra nel vivo all’incirca verso le 5 di pomeriggio e si protrae sino a tarda notte. Questo mercato è molto bello e ottimo per fare acquisti di ogni genere o consumare pasti rigorosamente cinesi. Anche qui la regola è sempre la stessa contrattare fino alla morte.
E’ proprio trattando che ho notato una cosa negativa di questo paese (forse l’unica): la popolazione.
Non abbiamo fatto tanti viaggi ma navigo molto in siti dove si parla solo di questo e, a detta di tutti, la bellezza dell’oriente sta proprio nella sua gente, sempre sorridente e cordiale (e il mio precedente viaggio a Bali ne è stata la conferma) , ma in Malesia questa cordialità non si respira molto e non è stata solo una mia sensazione. Comunque, anche se non è stato piacevole come a Bali, noi abbiamo contrattato sempre su ogni cosa.


30/31-08-04


Kl è una città piccola, molto agglomerata, e offre al turista una numerosa varietà di mezzi di trasporto, ma nonostante ciò noi abbiamo avuto difficoltà di orientamento, questo anche perchè i malesi non sanno dare indicazioni stradali, o noi non le capivamo bene!
Fatto sta che per vedere la piazza principale di KL, Merdeka Square, c’hanno fatto prendere tutti i mezzi possibili, per poi scoprire che stava proprio fuori Chinatown! Merdeka Square è la piazza storica di KL dove il 31 Agosto si riuniscono i malesi per celebrare l’indipendenza. Questa festa noi l’abbiamo vissuta, e devo dire che è molto sentita dai malesi. I festeggiamenti iniziano la notte del 30 e continuano per tutta la giornata del 31. In questo periodo non c’è abitazione, negozio o monumento che non esponga la bandiera della Malesia. Anche nella piazza di Merdeka Square la bandiera sventola orgogliosa tutto l’anno su un’asta alta ben 100 metri. E’ l’astabandiera più alto del mondo. Sul lato orientale della piazza si trova il palazzo del Sultan Abdul Samad, oggi sede della Corte Suprema e del Palazzo di Giustizia. E’ sicuramente il palazzo più fotografato di KL. In cima all’edificio svetta la torre dell’orologio alta 43 metri. Degna di nota è anche la moschea di Masjid Jamek che si erge dietro il palazzo del Sultan Abdul Samad ed è la più bella delle moschee di KL. Ma per osservare la parte più moderna della città si deve entrare nella zona del Golden Triangle. (fermata della metro KLCC) Questo è il quartiere degli affari, dello shopping e dei divertimenti di KL. Qui si innalzano gli edifici più alti del mondo le Petronas Tower, due capolavori abbaglianti alti 452 metri.
E’ possibile entrare all’interno delle torri fino al famoso ponte che le unisce (reso famoso dal film Entrapment). All’estremità occidentale del Golden Triangle si trova l’imponente mole della torre delle telecomunicazioni, la KL Tower, alta 421 metri. Qui si può salire in ascensore fino alla piattaforma panoramica per ammirare la completa vista della città. Prezzo:15 RM. Spostandosi verso la “periferia” troviamo la zone verde della città, o meglio i Lake Gardens. Il tragitto da chinatown a questi giardini non è molto lungo, noi l’abbiamo fatto a piedi, ma vi consiglio di farlo con il taxi o il bus perché il caldo e l’umidità sono insopportabili. La corsa in taxi a/r costa 10 RM, in bus pochi RM. Vi spiego il percorso che abbiamo fatto noi a piedi.
Per darvi un minimo senso di orientamento vi dico che fuori dal quartiere di chinatown si trova la fermata della metro di Masijd Jamek. Oltrepassando la stazione della metro, si incontra la stazione ferroviaria di KL. E’ un edificio bianco molto bello fatto di torri cupole ed archi, da qui partono treni per tutte le direzioni. Siamo entrati proprio dentro la stazione e riusciti dalla parte opposta. Abbiamo attraversato la strada e proseguito sempre dritti. Da qui il “paesaggio” cambia, nel senso che si inizia ad entrare nel cuore verde della città. Lungo la strada sulla destra si incontra la moschea nazionale, Masijd Negara, E’ una delle più grandi del sud-est asiatico, la cupola principale ha la forma di una stella a diciotto punte (rappresentano i 13 stati della Malesia e i 5 pilastri dell’Islam) e dal centro della piscina si innalza un minareto alto 73 metri. La moschea è aperta ai non mussulmani ad eccezione dei momenti di preghiera (generalmente ad ore alterne). Per visitarla bisogna togliersi le scarpe ed indossare abiti sobri, questo vale per gli uomini, alle donne, invece, fanno indossare la tipica “tunica” delle mussulmane. Passata la moschea si trova un incrocio, svoltando verso sinistra ci si incammina su una salita che costeggia il parco degli uccelli. L’entrata del parco è però alla fine della salita.
Quando siamo arrivati davanti l’entrata, con il fiatone e sudati da morire abbiamo avuto una brutta sorpresa!
La nostra Planet (ormai datata) indicava il prezzo del Bird Parck di soli 3 RM ma nel giro di qualche anno il prezzo è salito giusto a 28 RM a persona. (credo perché sia diventato uno dei parchi più grandi del mondo) Noi non avevamo i soldi dietro per poter pagare 2 biglietti così non siamo potuti entrare. Con un rodimento che non vi sto a spiegare, specialmente perché eravamo davvero distrutti dal caldo, proseguiamo il giro dei Like Gardens. Di fronte al Bird Park si trova il giardino delle orchidee, Orchid ed Ibiscus Garden. Il giardino racchiude più di 800 specie di orchidee esotiche malesi. E’ aperto dalle 9 alle 17 tutti i giorni ed è gratuito. Proseguendo, alla fine della strada, se non ricordo male si svolta a destra, comunque ci sono i cartelli, si arriva al Deer Park, o parco dei cervi. Un consiglio, munitevi di Autan, è pieno di zanzare tigre, mi hanno massacrata!
Il parco è sempre aperto e l’entrata è gratuita. Attraversando tutto il parco si arriva poi nel punto centrale dei Lake Gardens, un laghetto dove nel fine settimana si può noleggiare una barca per fare un giro. Riscendendo verso l’incrocio si incontra il parco delle farfalle.
Il Butterfly Park ospita numerose specie di farfalle e un piccolo museo entomologico, praticamente orribili insetti asiatici, alcuni vivi chiusi in contenitori. Prezzo: 12 RM aperto tutti i giorni dalle 9 alle 17. E’ un bel giro che può occupare tranquillamente una giornata se fatto con tranquillità, specialmente se fatto a piedi! Noi comunque siamo tornati per vedere il Bird Park al rientro dalle Perhentian.


01-09-04


Questa mattina abbiamo deciso di andar a visitare le famose grotte di Batu.
Le Batu Caves si trovano a soli 13 km da KL. Si tratta di grotte induiste molto suggestive dove vengono celebrati diversi riti masochisti di questa religione. La grotta principale si raggiunge tramite una ripida scalinata di 272 gradini. Come ogni tempio induista che si rispetti, la presenza delle scimmie è di dovere, e aggiungerei che si tratta di scimmie non molto simpatiche!!!! Prezzo: l’unico costo è il mezzo di trasporto. Noi le abbiamo raggiunte in bus (la fermata vicino al Central Marcket in Chinatown) spendendo 3.5 RM a testa. Al ritorno dalle grotte ci siamo fermati al Central Market che è un mercato al chiuso disposto su 2 livelli, dove al piano superiore si possono assaggiare tipici piatti malesi e cinesi spendendo pochissimi soldi.


02-09-04


Oggi ci dedichiamo alla visita di Melaka.
Dalla stazione degli autobus di Puduraya, situata ad est di Chinatown, partono corse dirette in vari punti della Malesia. All’interno della stazione ci sono decine di biglietterie delle varie autolinee, quindi dovete solo scegliere l’orario di partenza ed il prezzo più ragionevole. Comunque per 2 biglietti abbiamo speso 34 RM a/r. L’autobus è comodissimo ed impiega circa 2 ore per arrivare a Melaka. Unico consiglio è quello di coprirsi bene perché l’aria condizionata non viene mai spenta ed è fortissima. Melaka è la città più interessante della Malesia dal punto di vista storico. E’ un luogo di intricate viuzze e antiche botteghe cinesi, vecchi templi e cimiteri cinesi. Il centro cittadino è in gran parte olandese.
Riporto qui di seguito le cose interessanti da visitare:
Lo Stadhuys:si trova nella piazza principale, è il più imponente palazzo di Malaka lasciato dagli olandesi, di color e rosso, oggi ospita i musei storici e letterali della città; La chiesa di Cristo: una chiesa riformata olandese di rosso brillante che si trova all’estremità della piazza principale; Porta de Santiago: dalla chiesa di St. Poul ci sono dei gradini che portano giù dalla collina verso A’ Famosa o Porta de Santiago, o meglio ciò che resta della fortezza portoghese; Chiesa di St. Paul:salendo sulla collina di St. Poul si arriva alle rovine della chiesa di St. Poul, la chiesa dall’alto della collina permette un ampio raggio visivo; il museo culturale di Malaka: alla base della collina di St. Poul si trova la copia del palazzo del sultano di Malaka che ospita, appunto il museo culturale che espone oggetti, costumi, armi, fotografie che riproduzione la storia della città di Malaka.


03-09-04


Questa mattina si parte per Kota Baharu.
Arriviamo all’aeroporto in taxi (90 RM la corsa), circa 45 minuti in cui ho temuto seriamente alla mia vita.
Da qui abbiamo preso un volo interno della durata di 50 minuti circa. Questo volo è stato acquistato on-line sul sito della compagnia low cost asiatica Air-Asia per la modica cifra di 27 euro a/r. Breve parentesi sul volo interno:
abbiamo rischiato di arrivare nel Borneo perchè allo stesso gate 10 minuti prima imbarcavano per Kota Kinabalu e noi, furbamente, pensando che fosse la stessa cosa siamo saliti sul quel volo, per fortuna c’è stato un controllo dei biglietti da parte delle hostess, le quali c’hanno fatto riscendere gentilmente dall’aereo……che figura! E qui chiudo questa “penosa” parentesi!
Arriviamo all’aeroporto di Kota Baharu, ma all’appello mancava la mia valigia. Dopo una mia crisi isterica e parecchio tempo per far capire all’ufficio competente, che di competente non aveva nulla, quello che era successo, abbiamo fatto richiesta di farci inviare il bagaglio direttamente alle Perhentian. Dall’aeroporto prendiamo un taxi per Kuala Besut, piccolo porticciolo da dove partono le barche per le isole Perhentian.
Eravamo in forte ritardo, ma c’ha pensato il tassista a recuperare tempo correndo come un matto, fatto sta che riusciamo a prendere la barca all’orario stabilito. Il taxi c’è costato 50 RM (la corsa di circa 40 minuti). La barca veloce (che di veloce non ha niente) c’è costata 60 RM (a testa) più l’entrata al parco 5 RM. Le 2 isole, Perhentian Besar e Perhentian Kecil, sono ricoperte per il 90% da giungla fitta e offrono le spiagge più belle di tutta la Malesia. Sono delle isole ancora “vergini” dal punto di vista turistico o meglio sono esplorate soprattutto da visitatori “zaino in spalla” in quanto non ci sono villaggi turistici da standard internazionale. La barca arriva prima all’isola di Kecil, che è la più piccola, fa il giro delle spiagge in cui sorgono i bungalow e fa scendere i turisti su piccole imbarcazioni per arrivare fino a riva. Essendo visitate specialmente da giovani e turisti “fai da te” la maggior parte scende qui, perchè tra le 2, è l’isola più economica e giovanile, mentre Perhentian Besar è, a mio avviso comunque spartana ed economica, ma meno caotica. La spiaggia principale di Kecil è Long Beach una splendida spiaggia di sabbia bianca, oserei dire la più bella di Kecil, con una fila di bungalow a prezzi bassissimi. Mentre a Besar la maggior parte dei bungalow si trova sul lato occidentale, dove la spiaggia è separata da diversi promontori rocciosi (bellissimi……sembra di stare alle Seyshell!!). L’imbarcazione prosegue poi per l’isola di Besar e la prima spiaggia che si vede, la più bella dell’isola, è quella dove sorgono gli unici resort decenti di tutto l’arcipelago, e sono il Perhentian Island Resort ed il Coral View Resort. Qui i prezzi sono molto più alti rispetto allo standard dell’isola, ma credo siano diversi anche i servizi offerti. Comunque noi scendiamo alla spiaggia successiva che confina con quella del Coral View, più precisamente alloggeremo al Paradise Island Resort….di paradise non ha nulla!
Ma il prezzo della camera è davvero misero (come del resto la camera stessa) 60 RM a notte. Io vi consiglio, avendo visto le camere, di soggiornare al Mama’s Place che è subito dopo e scegliere i bungalow sulla spiaggia e non quelli che danno verso l’interno, costano 80 RM a notte ma sono più carini. (quando siamo arrivati noi erano tutti pieni) Per quanto riguarda la scelta dell’isola di Besar la rifarei mille volte, primo perchè a 500 metri c’è la spiaggia più bella, dove l’acqua raggiunge una altezza tale da permettere di fare il bagno, ammirare una discreta barriera corallina e con un pò di fortuna (noi l’abbiamo avuta più di una volta) nuotare insieme alle tartarughe; secondo perchè, avendo visto l’isola di Kecil, posso garantire che gli alloggi erano ancora più spartani dei nostri, e vi assicuro che i nostri erano a limite della decenza! Nota positiva del nostro resort erano i pasti, diciamo si mangiava discretamente e i prezzi erano i più bassi dell’isola. Però spendendo poco di più si poteva tranquillamente cenare nel più carino Coral View, facevano anche la pasta! Per farvi capire la situazione, vi dico che intanto nessun alloggio (tranne i 2 resort) ha l’acqua calda, e molte volte durante il giorno non c’è corrente (da noi c’era quasi sempre, ma credo siamo stati “fortunati”) e che nelle fessure dei bungalow, che non sono fatti in muratura, entra un po’ di tutto! Su entrambe le isole non c’è nessun divertimento, il tempo passa tra sole e mare di giorno e di sera una chiacchiera in compagnia. La cucina chiude alle 21 e 30 e le luci poco dopo. Sulla nostra spiaggia rimaneva aperto il Thai Food fino a l’una. Su queste isole si riesce a percepire il vero significato della parola relax!
Per motivi igienici (avevo tutto l’occorrente nella mia valigia, che, a proposito, è arrivata dopo 3 giorni!) ho dovuto raggiungere il piccolo villaggio di pescatori che si trova sull’isola di Kecil, proprio davanti alla spiaggia del Paradise resort. Questo villaggio non è per niente interessante, c’è un solo negozio di souvenir, qualche baracca, e 2/3 negozi che vendono il necessario e molte capre. In questa settimana abbiamo visitato varie spiagge e raggiunto anche le Baby Island, isole vicine alle Perhentian , dove abbiamo fatto dell’ottimo snorkeling.


10-09-04


Si riparte per la terra ferma. Decidiamo però di fermarci una notte a Kota Baharu perchè l’aereo per KL l’abbiamo prenotato per la mattina presto del 11-09. L’hotel c’è stato consigliato dal personale del Paradise Resort, e devo dire che la scelta è stata la più azzeccata.
L’albergo era si di gestione cinese, ma niente a che vedere con quelli di Chinatown. Tutto molto bello e pulito, ac in camera e un bagno favoloso…..ci voleva proprio per riprendersi da 6 giorni da disperati sull’isola! Il costo è stato di 100 RM per la camera doppia.
Ci siamo riposati e abbiamo girato un pò per Kota Baharu, qui la religione è molto più marcata della capitale, sono tutti “invelati”!La città non offre niente di spettacolare tranne per il suo mercato e per la presenza di certe pantegane che verso sera escono dai bordi delle strade.


11-09-04


Questa mattina si riparte per la capitale.
Il taxi dall’hotel all’aeroporto ci costa 19 RM (la tratta). Arrivati a KL in tarda mattinata, siamo tornati allo Swiss Inn per passare queste ultime 2 notti. Nel pomeriggio abbiamo raggiunto in metro il centro per dedicarci alla visita dei centri commerciali, ce ne sono tantissimi e tutti molto grandi, ma il più grande è sicuramente quello che nasce all’interno delle Petronas il Suria KLCC (c’è la fermata della metro all’interno). Il KLCC è alto 6 piani ed ogni piano e veramente enorme, per visitarlo tutto ci si impiegano molte ore.


12-09-04


Questa mattina ci siamo recati , di buon ora, alle Petronas Tower.
Se non mi sbaglio ci si deve presentare all’entrata entro le 9 per prendere il biglietto, che è gratuito e permette di salire fino al ponte, esattamente a metà altezza delle torri….un vero peccato non poter andare oltre! L’ascensore fa circa 1 piano al secondo è qualcosa di fantastico, ma è fantastico anche restare giù ad osservarle. Io, ogni volta che le intravedevo, restavo incantata a guardarle, stupita non tanto per l’altezza quanto per la grandezza…sono veramente enormi! Così anche questo viaggio è terminato, soddisfatti per aver visitato un paese molto bello che offre al visitatore indipendente tanta tranquillità nei movimenti e una vasta scelta di paesaggi che vanno dalla grande metropoli ad una zona centrale ricca di colline e foreste (rispettivamente le Cameron Highlands ed il Teman Negar) per passare poi ad isole veramente fantastiche. Siamo tornati a Roma con un unico rimpianto, non aver dedicato qualche giorno a Singapore.

Periodo viaggio: dal 29/08/04 al 12/09/04 Partecipanti: Deborah e Angelo Trasporti: voli interni, nave, autobus Volo: € 630,00 Emirates
Tipo di viaggio: fai da te  Costo complessivo: € 1200,00 circa (volo+spostamenti+assicurazione+holtel+cibo+varie)

 

 

 

 

 

Ultima modifica il Lunedì, 30 Marzo 2015 22:22

INSTAppuntidiviaggio

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Deborah & Angelo, classe’80, romani, compagni di vita e di viaggio, abbiamo l’Africa nel cuore ma in Asia ci sentiamo a casa. Amiamo i viaggi “zaino in spalla”,  lo street food in giro per il mondo e catturare attimi con ogni strumento che la tecnologia mette a disposizione. Abbiamo creato Appuntidiviaggio.net nel 2005 dopo un viaggio nell'isola di Bali, dal quale siamo tornati letteralmente affetti dalla sindrome di wanderlust e da allora continuiamo a raccogliere e condividere qui  le nostre esperienze di viaggio.

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